GIORGIO DEI ROSSI
Autore veneziano, si definisce “lettore ingordo”, amante di tutto ciò che la sua forte sensibilità e la sua viva intelligenza riescono ad accogliere dalla vasta gamma di prospettive e possibilità che il mondo offre, esprimendosi attraverso l’elaborazione di versi che ben definiscono la sua forte personalità.
Totale dolore perfetto
Donna, chi sei ?
Sei madre sorella amata,
non lo so, dimmelo tu.
So che sei.
Sono io, mi riconosci?
Sono l'Icaro presuntuoso
che ha rivestito di cera i tuoi sogni.
Sono lo scaltro Ulisse
che ti ha venduto bugiardo
le sue tiepide arie seducenti.
Donna, lo senti il mio urlo?
Muto magro strozzato;
lo senti, buca forte il tuo ventre.
Sono venuti in due, oggi
e uno per parte l'han preso
e uno per parte,
in silenzio,
l'hanno portato via.
Ho urlato loro: "che fate?
Son io che cercate, non lui!
Fermi,
guardate bene le mie mani!"
"No.
Lui!
Ora."
Mi han detto.
Con lui si sono dissolti,
nel silenzio,
con atroce folle lentezza.
E' lì, donna
che la voce s'è rotta,
persa nel labirinto cieco
di un inutile imbuto
tappato.
Lì l'onda
s'è di colpo arenata
la terra arida l'ha bevuta,
senza sputare una lacrima.
Lui,
ha girato leggero il viso,
appena,
con quel sorriso triste,
profumato di menta,
che sai anche tu donna
e mi ha detto:
"vado papà."
Donna, aiuta la mia mano,
lascia che s'intrecci
tra i tuoi lunghi capelli
e sia, così,
la mia eterna corona di spine.
Così
possa io iniziare a vagare,
muto,
nel fango della mia pazzia,
compagno solo
del mio totale dolore perfetto.