Il proposito di indire un concorso di poesia è nato nella nostra Associazione Culturale Pragmata a seguito di un’indagine critica sugli aspetti formali della poetica italiana contemporanea. Si è chiesto quindi ai partecipanti interessati di inviare una poesia a tema, scegliendo per questo un argomento di ampio respiro, sì da consentire la libera scelta individuale di ravvisare temi nel tema evocativo del “ricordo” da noi proposto. Hanno risposto oltre ottocento autori, inviando più di novecento componimenti inediti, non influenzati quindi da precedente giudizio da parte di lettori o di critica.

Ne è scaturito in complesso un panorama omogeneo nella sua totalità, sia nella scelta dei temi che nello stile e forma, dimostrando ampiamente la tendenza culturale ed artistica degli autori di lasciarsi influenzare dall’organizzazione sociale dei mass media, per confluire in una sorta di globalizzazione della poiesi. Dimostrando che il discorso storico, iniziato sul finire dell’ottocento, relativo alla protesta nei confronti delle forme classiche del verso, cui veniva contrapposto il verso libero, libero dalla prigionia del metro e delle strutture, è ancora vivo e presente e continua ad influenzare da oltre cento anni il discorso culturale della nostra epoca.

Attraverso il materiale giuntoci, abbiamo assistito ad esempi di prosa in versi e di versi in prosa, come già fu con i Petits poèmes en prose di Charles Baudelaire e poi con i Semiritmi di Luigi Capuana, e ad una sorta di abolizione della metrica, come già accadde con i Crepuscolari in polemica antidannunziana, si assiste inoltre all’uso dei differenti corpi tipografici, come già nei Calligrammes di Apollinaire o nelle Parole in Libertà di Marinetti. Tuttavia la rima non è sempre abolita dal verso libero, ma, quando presente, è comunque libera da schemi.

Pochissimi i “fuori concorso” e per futili motivi, scadenza dei termini di presentazione elaborato, argomento fuori tema, assenza della dichiarazione di paternità opera presentata, ecc. Tuttavia una scelta è stata operata, la scelta dei fiori, ne è nata la presente antologia, che raccoglie gli elaborati che alla nostra giuria sono apparsi i più poetici, ovvero dove si percepisce più incisivo il momento creativo dello spirito dell’autore.

Abbiamo infine l’ambizione di ritenere che il risultato di questo concorso di autori, intendendo con il termine concorso l’accezione terminologica di partecipazione di più persone, possa assumere il significato più ampio di servizio sociologico dell’arte poetica, dove l’effetto sociale, scaturito da produzione e consumo, si esemplifica nel progresso e nel continuo rinnovamento, volti ai bisogni storici, psicologici e culturali degli uomini.

                                                                                                                                               Monica Palozzi

 

             Indietro                                                                                                                       Avanti