PIERGIORGIO MANAVELLA

Autore piemontese, si è fatto conoscere dalla critica, partecipando a concorsi letterari, dove è giunto finalista per la sezione narrativa con il testo La mia ultima spedizione.

 

Ricordo di un vecchio alpinista

 

Arrivava discreto, quasi un’apparizione con le dita fini da disegnatore ingiallite da migliaia di sigarette e migliaia di caffè non avevano alterato la pacatezza e il piacere delle riflessioni.

 

Impazienza, fretta, disattenzione in una vita che non ha tempo per ascoltare residui di sogno né per alzare gli occhi dalla strada e guardare la sagoma di torre medievale che si staglia nella luce rossa del tramonto di fianco alla montagna più alta

 

Le sue foto, i suoi quadri, i suoi libri incrostati di polvere grassa e fumo evocavano escursioni e viaggi lontani nel tempo e nei luoghi quando il corpo era lo strumento e la mente aveva sogni da seguire.

 

Le sue notti insonni e le sottili pareti d’alloggio popolare isolavano dagli altri non dai suoni della vita e la mente andava a quelle parti di corpo ormai inutili e alla morte solitaria e dignitosa dei vecchi animali.

 

Il caldo umido di un anticipo d’estate, la foto delle sorgenti del fiume sacro, il ricordo e la voglia di fresco montano per lenire i bruciori e le paure di ulteriori maltrattamenti del tempo.

 

Sofferenza, lentezza, sensi di colpa più ridicoli che assurdi, determinazione per vincere quel distacco vissuto come incubo mille volte nelle sere precedenti le scalate.

 

I fiumi ingannano il tempo con il loro ciclo continuo di nascita, vita e morte simultanee, poi tutto si confuse lasciandosi cadere in un fragoroso turbinio di bollicine d’aria imprigionate in mezzo all’acqua.

 

 

 

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