GIOVANNI FELICI

Giunto finalista a concorsi di poesia, ha pubblicato Il canto di un naufrago, Il sapore del vento, Orme della memoria e Sussurri ed echi, raccolte di poesie che hanno riscosso il plauso della critica e riconoscimenti. Collabora con il quotidiano romano Il Tempo.

 

Coma profondo

 

Correvo in un ginepraio

Di sogni allucinanti

Di semplice ragazzo

Di campagna, ebbro di sole

E di miraggi eccitanti,

Nella foga esplosiva

Di piccolo fiore selvaggio,

In cerca di frutti di bosco,

Di spazi più verdi,

Di nidi di implumi,

Indifesi fringuelli.

 

Ma un ramo si spezzò e caddi.

 

Un buio senza memoria

Mi avvolse i sensi: tre giorni

Di coma profondo, senza tempo,

Nel latente velo di morte.

 

Le carezze di madre amorose,

L'acre sapore di drupe

Di bosco, un coro ultraterreno

Di zigani, il brusio

Di fringuelli sconsolato

E di rondini irrequiete

Ridettero luce ai miei occhi,

Tra lancinanti dolori nevralgici,

Mentre una mano furtiva

Toglieva dai piedi del letto

I ceri e i sudari di morte.

 

Nulla ricordo di quei tre

Giorni di morte apparente.

Né quando caddi,

Né le braccia, né il volto

Di chi, premuroso, mi soccorse.

Un vuoto di memoria

Al canto appassionato di gitani,

Profanazione abissale

Della psiche nel breve spazio

Che la vita mi offre.

 

 

Avanti

 

Indietro

 

Torna alla pagina dei Poeti