DELFINA BARBERIS PEZZANI
Artista milanese, esprime il suo profondo sentire attraverso la pittura e la poesia. Vincitrice di numerosi concorsi di poesia, è inoltre presenza fissa su riviste culturali, ospite nelle rubrica di letteratura.
Ricordo
Se m'invadono momenti di nostalgia
carpisco dall'album una fotografia,
lo sguardo sulla nonna si è posato
è come se il tempo non fosse passato.
Ricordo per aver sentito dire,
che dall'alba fino all'imbrunire
lavorava in campagna alla giornata
per pochi soldi, si sentiva fortunata.
Sul posto di lavoro andava coi bambini
e il più grande accudiva i fratellini.
Ad ogni suo piccino appena partorito,
offriva il suo latte ad un figlio acquisito.
Accoglieva tutti come parenti,
non chiudeva mai i battenti.
Era la brava Nina del paese
allegra, altruista e cortese.
Il nonno con gelosia la sgridava,
lei era così, non si lamentava.
Nella sua miseria, ricchezza era l'affetto
e tutti ne parlavan con dovuto rispetto.
Il mio ricordo parte da quell'angolino
dove sedeva attizzando nel camino.
Il suo sorriso riempiva il cuore,
m'accoglieva gioiosa sempre con calore,
la baciavo molte volte, la stringevo,
commossa e felice la vedevo.
Nodose mani tastavan un grembiulone
e da quelle tasche, uscivan cose buone.
Io aspettavo sempre incantata
un frutto speciale dall'anziana fata.
Il tempo era passato sul suo viso,
delicato ancora bello nel sorriso,
gli occhi un poco stanchi e spenti,
poi espressivi in vari momenti.
La schiena ricurva, troppo lavoro
per una persona che valeva oro.
Minuta donnina di grande cuore
a nessuno ha dato mai dolore.
Le pettinavo i bianchi capelli
lunghi ondulati e tanto belli,
in una crocchia li raccoglievo
con sei forcine li sostenevo.
Poi ai suoi piedi sedevo sperando
e una favola le chiedevo aspettando.
Lei pensava, ma era sempre quella,
per me come nuova, tanto bella,
parlava con parole strane in italiano,
io ridevo, perché intercalava il bresciano.
Questi momenti così incantati
forse non li ho più trovati.
Sono felice di ricordare
questa nonna così esemplare.
Duri i tempi di nonna Nina,
poche patate, un po’ di farina.
La vita è migliore, il mondo è cresciuto,
vivere ora a lei, non sarebbe piaciuto.