MARIO VERRINA
Poeta e pittore della provincia di Cosenza, vive e lavora a Milano. Noto alla critica letteraria ed artistica, è presente con la sua produzione pittorica su importanti riviste e pubblicazioni del settore. In campo letterario è presente su antologie di poesia.
Il mio paese
S'erge sulla collina... solitario,
il luogo benedetto ove fui fanciullo,
l'angolo ameno ove trovo rifugio
tra muri antichi e silenziosi incanti.
Paradiso di sogni, di arcane melodie,
di mai perduti amori!
Fluisce il tempo tra le remote valli
del mio paese,
mentre la speme dei giovani muore…
e tutti vanno... partono per siti lontani…
e danzano le ore
al lento peregrinare dei pastori.
Alitava la natura il suo divino canto
ed io fanciullo erravo, carezzato dal vento,
per segreti sentieri...
i sogni e le speranze fluivano lontano...
Per verdi valli andavo, roride di rugiada.
Dalle alte cime dei monti miravo i boschi,
le case lontane,
e dopo la tempesta, vedevo laggiù all'orizzonte,
cinto dall'arcobaleno, l'immenso mare
confondere i suoi colori
con l'azzurro pallido cielo.
Assaporavo con ardore
il frutto acerbo di quell'età novella
perché altro non v'era, nel giovanil pensiero
che gioia e pace o solo il vezzo di puerili affanni.
Soave come una nenia si effondeva,
al calar del sole, nella valle
il lento rintocco delle campane.
Incoronata da infinite stelle,
splendeva lassù, nel cielo, la desiata luna,
quando il velo della notte scendeva silente e puro,
e carezzava con l'argentea luce monti e valli.
Su un cane solitario e vagabondo
posava il suo candore la bianca stella
e mentre s'udiva delle cicale il canto,
brillava delle lucciole l'immacolato pianto.
Scorreva il ruscello nella valle incantata...
Arcano canto il murmure e delizioso unguento!
Svanivano gli affanni sulle leggiadre sponde
tra i flutti e le fiammelle dal tremolio d'argento.
Placido e sonnolento spirava dai camini
un fumo denso e soffice del color dell'opale.
Portava il vento, con ali leggere,
la fresca fragranza di profumi antichi…
e mistici sospiri… Sognava l’anima!
Antiche melodie, visioni e canti
delle remote valli del mio paese
s'effondono ancora nel cuore,
perché lontano giunge l'eco del suolo natio.
Ceppo che brucia e mai consuma il tempo
e l’amore!
Radici e catene dell'anima mia
son la brezza leggera che intona il suo canto,
l'eterno lume di nostalgia che arde nella nebbia
sotto un cielo greve che non ha più stelle.