BRUNO SCHINA
Artista e poeta con lo pseudonimo Skin, ritrae in pittura la vita della sua cittadina, Bellegra (Roma), riportandone le sensazioni in poesia, come fossero immagini oniriche. Ha ricevuto numerosi consensi da parte della critica ed č giunto finalista a concorsi di poesia di livello nazionale.
Nebbia
Pian piano si dissolve
Mentre una tenue luce lascia intravedere
Le grigie sagome delle case.
Ecco; ora i ricordi di un'infanzia passata
A correre nei stretti vicoli del borgo antico
Fa tornare alla mente ormai lontana a causa del tempo
Ai vecchi archi di pietra che segnano gli ingressi delle vecchie case.
I portali di legno contraddistinti di un passato
Che ormai lontano ha lasciato un segno indelebile alla mia mente
Mi porta a pensare come noi bambini correvamo lungo le scalinate
Che ora col fiato sospeso salgo arrancando.
Vicoli che sinuosi curvano improvvisi,
Come a voler far sparire le case che nascondono le rughe del tempo.
Mentre la sera si avvicina, e il silenzio cala improvviso,
Quasi per magia il pianto di un bimbo,
Irrompe nella scura strada illuminata da una tenue luce
Nel silenzio d'oro del vicolo si ode l'antica nenia di una madre,
Come per rompere un incanto ricorda il cullare di mia madre.
La nebbia cala improvvisa;
Tutto di nuovo scompare,
Come a voler coprire senza farlo vedere,
Ciņ che il tempo lascia a coloro che vogliono sognare.
E nella buia notte,
Si ode ticchettio di un bastone che sorregge un vecchio che torna a casa
Dopo aver gustato il nettare della terra
Poggiato col peso degli anni sul selciato inumidito dalla pioggia,
Accompagna il nostro pensare a sogni che non possono tornare.