ROBERTO ALTOBELLI
Medico pediatra, svolge la professione a Milano, città natale. Autore di poesie dal contenuto intimistico, compone versi sin dall’adolescenza. Ha pubblicato la raccolta di poesie La mia luna e sue liriche sono contenute in pregiate raccolte di autori contemporanei. Si è classificato finalista a concorsi letterari nazionali, guadagnando il plauso della critica.
La strada della depressione
(ballata del VI ° ospedale - atto secondo)
Benvenuti in questa calda sera d’estate,
su questo poggio di città,
sotto le stelle amiche della notte.
E’ notte, compagni di viaggio,
compagni di vita.
Vi voglio dire che vi amo
come si possono amare i fiori di campo;
come si può amare il paesaggio strano
che ti toglie il respiro e ti fa sospirare.
Compagni di questo viaggio
già vissuto una volta,
in sofferto percorso
che mi ha visto esalare l’ultimo respiro.
Sono stato né vivo né morto,
fredda conclusione
di un’idea che si è spenta,
come lume di candela,
fioco fioco, all’ultimo anelito.
Oggi rivivo, il passato è lontano,
lontani sono i ricordi,
le speranze spezzate,
le passioni, le illusioni,
lo sconforto profondo,
la tristezza, ruvida tristezza
che ha corroso il mio spirito.
Dolcissima morte
che mi hai salvato
dai grandi ideali perduti,
dalla svanita giovinezza,
dalle energie dissolte,
come fumo nero dal camino d’inverno.
Lacrime dolci,
lacrime di cui non più ti vergogni,
perché sono forti,
come l’acqua del torrente.
Impetuose acque
che scorrono nell’alveo profondo,
scavato nei cuori dell’uomo.
Amo questa vita nuova,
questi orizzonti
che si dispiegano all’infinito,
dolci orizzonti di una strada che continua,
non più in salita, non più faticosa.
Scendo verso la valle delle mie speranze,
verso la calma serena del fiume che,
silenzioso, porta verso il mare.
Compagni di viaggio,
facciamoci compagnia,
dividete insieme a me
la profonda illusione
di un futuro migliore.