Gocce di sangue su pietra
Fiumi di parole non dette
Tizzoni negli occhi non accesi
Melodie non udite
Pelli non scambiate
Incontri non avvenuti.
Io vivo
un sentimento mutilato
Io muoio
in questo relazionarci pieno di “non”
In questo contatto senza tatto,
senza i sensi.
Senza senso
Tu sei
imbarazzi risparmiati
Noi siamo
emozioni buttate
Io sono
una persona ferita.
Tu non vuoi vivere nella menzogna
Anch’io non voglio vivere nella mia menzogna.
Fatico
a non dire le parole
che non vuoi sentire
Fatico
ad annullare la storia,
a mortificare un vissuto senza memoria
Fatico
a far finta di accettare
il tuo fare finta di non capire
Non posso
starti vicino
solo
per aiutare me a non amarti
Ed allora
Gocce di sangue su pietra
Scrivo
Poesie solo mie
Noi siamo
Deserto di ritorno.
(Silvia Ovis)
Il mare intorno
Segui le onde dei tuoi desideri
Assecondali, non nuotare contro
Sarai leggero se navighi sopra l’acqua
perché il mare deve starti intorno
e le onde arrivarti in faccia
Fatti cullare, tu non devi guidare
Se non lo fai il mare ti entra dentro
Ed allora sarai un animale in gabbia
Se non lo fai vivrai nel tormento
Di rimpianti oltre, e di eterna rabbia
(Silvia Ovis)
Il tuo nome
Ogni giorno una lotta
Soffoco, calpesto, stritolo il tuo nome
che dentro di me come una vertigine
dondola dolorante
Oscilla come un lembo penzolante
Poi come un’elica inizia a frullare
La sera strappa la pelle dell’ anima
E urla con tutta l’angoscia
del metallo che sbatte forte
e riecheggia.
L’urlo senza voce
ti chiama come un lamento
che cresce, aumenta, aumenta…
La voce s’affloscia nel silenzio del corpo
Il tuo nome ripetuto un disco incantato
Frastuono che spacca il cervello
L’eco diventa assordante
Prende il volo allora il mio richiamo
Annulla la lotta e cerca di raggiungerti
Scava le distanze e fruga spiragli
Appigli
Si aggrappa al tuo sonno
Rimane appeso lì tutta la notte
Appeso ad i tuoi occhi chiusi
Tutte le notti
Ad aspettare
Un risveglio
Di amore soffuso
(Silvia Ovis)