Ferragosto in città

 

In quella  calda mattina d’agosto

fu svegliato dal silenzio della città vuota .

aggiunse questo malessere di solitudine

alla debolezza della sua vecchia età.

 

Come sempre in suo aiuto

pronti si presentarono i ricordi

assordanti e vitali della sua lunga vita .

 

Per la prima volta rifiutò la loro compagnia,

avvertì il bisogno di misurare la sua energia

e con gesti lenti e prudenti si alzò e si vestì

pensando “andrò a cercare un bar aperto “.

 

Uscendo in strada dal palazzo deserto

quell'insolito malessere lo abbandonò.

I raggi del sole già caldi battevano

l’unica panchina del vialetto .

 

Fin lì posso arrivarci poi vedrò, si disse,

e recuperando la sua antica voglia di vita

s’incamminò con il respiro affannoso,

 

si sedette e il sole già troppo caldo

parve non infastidirlo.

Una carezza di brezza mattutina ancora fresca

gli permise un respiro meno affannoso

 

e per questo breve piacere ringraziò la vita

che l’aveva accompagnato fin là donandogli

tanta vitalità e amore della natura.

 

Sapeva che il tempo era alla fine

ma quella bella giornata silenziosa

e quella panchina conquistata

gli davano un piacevole senso di vita.

 

Il verde dei grandi alberi s’agitò

al passare d’un tram vuoto e scampanellante

contro un gatto in mezzo alla strada,

 

guardando il tram sparire socchiuse gli occhi

per vederlo gremito di gente frenetica

e giovani allegramente schiamazzanti

nel pieno traffico in fermento.

 

Per quel pensiero affiorò tra le rughe

come il sorriso di una nuova emozione

mentre gli occhi non volevano riaprirsi.

 

La vita con profondo rispetto per chi l’aveva così amata

lo lasciò piano piano senza farlo soffrire

quasi a scusarsi per averlo dovuto fare

in quella tranquilla mattina d’agosto.

(Gabriele Gandini)

 

Pensiero notturno

 

Sotto la camicia di seta

c’è uno strato di pelle profumata

sotto la comune maglietta

c’è uno strato di pelle sudata

sotto la larga maglietta bucata

c’è uno strato di pelle mai lavata

sotto ogni pelle è vita ugualmente data

e quando cesserà avrà dell’uomo narrato la crudeltà.

 

(Gabriele Gandini, 13/09/2007)

 

 

 

Cinque ottobre 2007

 

Carissima Anna,

in questo giorno del Tuo compleanno vorrei confessarTi quello che sento nel profondo del mio animo e

che mai ho detto e tantomeno ho dimostrato nei quotidiani rapporti che non sempre sono sereni come dovrebbero.

Questi sentimenti rimangono quasi sempre nascosti specie nelle persone difficili e complesse come sono

io, sono però forti e sinceri e cessano solo col cessar della vita.

Io Ti sono profondamente riconoscente e grato perché Tu oltre a una figlia paziente e meravigliosa mi hai

dato tanta attenzione e tanta cura come io non ho mai avuto nella mia vita da nessun altro.

La Tua tolleranza per le mie sciocche intemperanze mi ha insegnato quanto bene si può dare e quanto Tu

me ne hai dato senza nulla chiedere.

In tutti questi anni vissuti insieme ogni attimo si è rallegrato del Tuo amore, della tua Temperanza e del

Tuo sacrificio per proteggere sempre e comunque la Tua famiglia.

Hai accettato in essa Tuo Genero senza fargli sentire alcun peso per certi suoi comportamenti non giustificabili.

Ora Ti chiedo comprensione e perdono ma Tu me li hai già concessi ad ogni occasione.

Tu mi hai insegnato che l’acqua si dà anche alle piante aride nella speranza che prima o poi gettino una

fogliolina verde.

Io Ti devo tanto e so che non potrò mai renderTi nulla, ma so anche che Tu mi hai dato non per ricevere.

Spero che questo scritto possa essere la fogliolina che attendevi veder spuntare.

 

Da Gabriele

                            Buon Compleanno Anna!

 

(Gabriele Gandini)

 

Ode al bambino afgano

 

Canto l'amore per la vita di quel bambino afgano fuggito dai suoi cacciatori .

Canto l'impresa di quel cucciolo ferito, ignaro, vitale, allegro che corre verso il mondo

con mani e cuore aperto.

Canto ogni suo allegro giocare con gli umani dove amore e caldo latte materno sono solo

profonde ferite.

Canto quel corpicino pieno di invisibili piaghe che percorre infiniti chilometri passando

dalla Grecia ad Ancona .

Canto la sua inesauribile fede nella vita agganciato con cinghie di fortuna tra le ruote

di un autotreno spagnolo.

Canto i brandelli della sua carne e sangue ancora pulsanti di vita sparsi

lungo l' autostrada .

Canto l'immensità del tuo gesto, caro piccolo afgano, che ha illuminato l'asfalto della A14

da Ancona a Forlì.

Grazie, mio piccolo eroe, per avermi donato la tua vita, io la custodisco nel mio cuore,

conserverò piaghe del tuo amore.

Porterò le tue epiche gesta casa per casa, le consegnerò di mano in mano

fino a renderti immortale.

A presto, piccolo cucciolo afgano, cercavi amore hai trovato l'eternità.

 

(Gabriele Gandini)

 

Sandra

 

Ti ho incontrato mio fiore nel deserto

il tuo profumo mi ha inebriato

e il mio volo s'è diretto verso il sole

 

Ti ho baciata mio fiore nel deserto

il tuo sapore mi ha imprigionato

e le mie labbra rifiutano ogni altro nettare

 

Ti ho raccolto mio fiore nel deserto

e la Tua vita nelle mie forti mani

volerà sempre con me verso l' Eterno

 

(Gabriele Gandini, 1993)

 

 

Per tutti noi

 

Mi renderò al Suolo

sotto un bellissimo sole

 

mi renderò alla vita

ai colori al profumo dell'aria

 

Mi renderò all'Universo

perchè la vita continuerà oltre la mia morte

ultimo atto d'immenso Amore

principio di nuove Felicità

 

Mi renderò al mondo felice di morire

 

(Gabriele Gandini, 1989)

 

 

Ricordo di Otello

 

La Tua vita s'è fermata laggiù

son passati centanni

ma Tu non sei morto

 

la Tua vita è ferma laggiù

e laggiù la fiamma che dà la luce

porta la Tua vita in giro per i cuori del mondo

 

Tu non sei morto sei sempre là

giovane tra i giovani e vecchio tra i vecchi

sei sempre vivo laggiù in fondo ad ogni cuore

 

(Gabriele Gandini, 1990)

 

 

 

Non essere Lei

 

Lei  non ha amici ,non ha nemici

      non ha una causa

      non chiede , non rifiuta

      non ha nulla da dare

      viene sempre da lontano

      va sempre lontano

 

Lei  non si presenta con sembianze amiche

      non combatte mai

      puoi prendere solo il Suo corpo

    

Lei è sensibile al calore umano

     il Suo fremere 

     ne rivela la momentanea natura

 

Lei non si ferma nell'Isola Felice

     non la difende

     vive libere le energie del Suo essere

     imparandone le varie forme e colori

 

Lei non è mai la stessa

     viene sempre da lontano

     va sempre lontano

     non si presenta con sembianze amiche

     non combatte mai

     puoi prendere solo il Suo corpo .

 

(Gabriele Gandini, 1987)

 

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