Vivere

 

I.

Ti raggiunga il mio pensiero

laddove tutto tace

e regna il tuo calvario

Io sono qua presente

dove un fiore nato solo

odora poco e niente

 

II.

Se il mio spirito fosse vita

sarebbe la luce

a far da padrona,

se il mio sorriso fosse chimera

potrei toccar con mano

le nuvole e la pioggia,

giocar con loro

e ridisegnare il cielo

 

(Oriana Costanzi)

 

 

 

Domande

 (per tutti quelli che, come me, non sanno)

 

Possiamo morire per vivere ancora,

volare per crescere, ora?

mostrare degli occhi

il sudore,

tremenda catena d’Amore?

Sappiamo cercare sapienza,

rubare del cuore l’essenza?

Bruciare nell’acqua gli incendi,

rinunciare al mondo e agli incensi?

Sia forte il tuo cuore

che debole è il mio

 

(Oriana Costanzi)

 

  

Bosco:

(dedicato a chi ha paura d’Amare)

 

Ingigantendo nelle vene quel che mi tolsi allora

il sangue non si accorse di essersi squagliato

Fu caldo ed impetuoso il mio voler tentare

Seppe andar così lontano da rinsecchire

i boschi che trovasti proprio tu

La legna io l’ho arsa senza spremerti i difetti

Tu coniglietto sperso non fosti proprio lesto:

scambiasti per arrosto la carne tua di brace

Invece su quel fuoco sedevano i folletti

di fiaba insaporiti

I coniglietti scappano

ma i bimbi là

vicino

sognano d’amor

 

(Oriana Costanzi)

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