Le ceneri di Gramsci
Son cadute a valle
rotolando l’intensità
a brama a brama:
giacciono ora inerti e solitarie
in fondo al piano.
Caduti sono gli ideali
manovalanze di pietrisco carsico
circondano le fatue nubi della sera,
nient’altro che ali spezzate
ha lasciato il caso
e vano è ricercare un altro senso
alle primavere ormai perdute.
Sentimento del vivere
è continuare a ricercare
anche se chiusi sono gli usci delle case
e l’uomo in fondo al piano
non sa se scendere o salire.
L’impegno dei paria
è sprecato a questo mondo
travolti da agiate poesie
ora siedono nei buoni salotti di città.(Benvenuto Cerchiara)
Cielo e terra
gabbiani in disordinato
esodo:
quando avrai un altro desiderio
che sia vicino al mio?
Dubbi metodici macino,
nelle lettere alfabetiere
scrivo il tuo nome
vicino al mio,
quando passata un’altra notte
vedrò nascere
l’alba dall’abbaino
dell’autocoscienza.
Lo so.
lo penso,
dunque esisto
al limitar del sole.
(Benvenuto Cerchiara, 8.9.2002)
Ha la sua risposta
in cielo come in terra,
unica è la volontà
divina
con il concorso umano,
ma quest’ultimo è condizione
sospensiva della provvidenza,
non pertanto giaccio
fra scampoli di parole
che si accumulano mai visti.
Per questo vivo e muoio ogni giorno,
per questo chiedo all’eternità
un posto,
per questo amo la sera
che tutto porta a compimento.
(Benvenuto Cerchiara, 10.9.2004)
Sei smarrita,
prosa ti sei fatta
dimenticando i ditirambi
alterni in endecasillabi
e non hai avuto premi.
Un’onda lunga
ti ha trascinato nel fango
ed ora smarrito
ti guardo
come una creatura
morta
al giorno dei vinti.
(Benvenuto Cerchiara, 3.1.2005)
Si orlano d’incanto
in questo freddo gennaio
che stenta ad adattarsi
alla sua strada,
come me
che una non ne ho trovata
ancora
in questa fredda età:
sarà così il prosieguo,
l’andirivieni di fatti
e atti
sarà l’epitaffio della mia
vita.
Così fra tanti si, non so
lascerò
il mio dire al fato,
che mi perse bambino
e ha tracciato la via,
la mia via.
(Benvenuto Cerchiara, 4-1-2005)
Dimentica
Gli impegni assunti
e le parole dette
per convincere:
non hanno sortito
effetto alcuno,
la carità non è di questo
mondo,
che appartiene ai più forti.
Dimentica la strage
di libri,
non è così che si va
avanti:
per questo
ammicco
al più debole
per non soffrire,
per dimenticare.
(Benvenuto Cerchiara, 8.6.2007)