Dolce fardello

 

In primo istante era viola come un turgido pruno

ed alla madre legato con un laccio vitale,

venne colto quel frutto e mostrato ad ognuno

come il sano prodotto di un amore fatale.

 

Dopo un batter di ciglio riprese colore

quel piccolo uomo completo d’ogni cosa,

ed apparve immediato il suo raro splendore

a ornamento perfetto di una storia radiosa.

 

Tra una lacrima di gioia, l’affanno e un sospiro

trepidante fu l’attesa del suo primo pianto,

volto è il pensiero al suo primo respiro

poi giunto immediato a illuminarne l’incanto.

 

A sua mamma era in grembo quel fiore d’aprile

ed ora è tra noi come un bocciolo novello

a ricolmar quel vuoto per un’attesa febbrile

e a riempir le mie braccia di un dolce fardello.

 

(Dedicata alla nascita di mio figlio, cui ho assistito al parto)

 

(Aurelio Caressa)

 

 

 

CON ALTRI SCOPI (l'accento è a piacere)

 

Accanto a te

 

E accanto a te ci sono io

e quando gemi e soffri

accanto a te ci sono io

e quando ansimi e speri

accanto a te ci sono io

e quando cerchi un sostegno

accanto a te ci sono io

e quando sfoghi le tue ire

accanto a te ci sono io

e quando piangi di dolore

accanto a te ci sono io

e quando è notte nel candido letto

accanto a te c'è Fabio.

 

(Aurelio Caressa)

 

  

Ode a Fabio

 

Non v'è più boia di chi ha tutto senza affanno

che al sol batter d'occhio trae d'inganno

 

Nulla teme di fotter la donna che altri ama

e che pria durante e poscia nulla brama

 

Non v'è più boia di chi gode per se stesso

che ignora il mondo la beltade e ogni nesso

 

Nulla teme di ignorar buona creanza

e che s'arride dei perduti la speranza

 

Non v'è più boia di codesto mercenario

biondo e bello, che tiepido scenario

 

Ode a te Fabio meschino e malsano

che ogni desiderio mio rendi vano

 

Oh, come vorrei spaccarti muso e naso

ma sei pure grosso e di viltade son pervaso.

 

(Aurelio Caressa)

 

 

Morte di una poesia

 

T'ho cercata per mari e per monti

e non c'eri

t'ho cercata per valli e colline

e non c'eri

t'ho cercata lungo i fiumi e per i laghi

e non c'eri

t'ho cercata per i boschi e nei deserti

e non c'eri

t'ho cercata nei meandri più nascosti

e non c'eri

t'ho cercata nei sogni e nei pensieri

e non c'eri

t'ho cercata a casa di Fabio

e lì c'eri

ho smesso di cercare, è morta una poesia.

 

(Aurelio Caressa)


 

Donna di chat!

 

Da dove chiami Donna di chat?

sei M o F? Lo so che sei F

voglio che tu sia F!

e di te disegno l'effigie.

 

Amo di te l'idea, Donna di chat

e l'idea che mi sfiora

è di sfiorare i tasti,

come fossero il tuo corpo.

 

Sciogli i tuoi capelli Donna di chat

perché tu li hai lunghi,

voglio che sian lunghi,

riversi su di me per dieci giga. (*)

 

Sei nella mia storia, Donna di chat

ti vedo fiera scrivermi accanto

e accanto scrivi che di me ami l'idea,

di perderti nel silenzio d'una chat.

 

Ora vai, Donna di chat?

ma se vai è finita

non voglio che sia finita!

allora addio, interminabile amore di sette minuti.

 

(*) Giga = Capacità di memoria di un hard disk

                 in un personal computer.

 

(Aurelio Caressa)

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